Fra il 30 ottobre e il 3 novembre si è svolta la nota manifestazione. C’eravamo anche noi. QUI le impressioni e le riflessioni del “nostro inviato” Michele Sartori.
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QUALCHE RIFLESSIONE
Ci sono moltissimi saggi sul gioco. Abbiamo pensato di sollecitare qualche riflessione partendo da alcune brevi considerazioni sul gioco per i bambini, gli uomini di domani!
GIOCO ISTRUTTIVO
Si sa che i giochi servono anche per imparare: i bambini possono scambiarsi informazioni e cognizioni se prima hanno imparato a giocare insieme. Con il gioco si impara a conoscersi, ma si possono imparare anche contenuti specifici. Per esempio le bandiere delle varie nazioni del mondo.
GLI SCACCHI
UN UNIVERSO….
Quando si parla di giochi si parla di una moltitudine di attività il cui unico denominatore comune è la sospensione delle regole che governano la quotidianità, la vita “normale”. Così ci sono: giochi da tavolo (e anche qui scacchi e dama sono mondi a sè), giochi di strada e di ricreazione, giochi all’aria aperta/al chiuso, giochi individuali e di gruppo, giochi di ingegno e di abilità, giochi psicopedagogici, ecc. fino oggi ai video-giochi e ai giochi col computer.
MONOPOLI
Fra i giochi l Monopoly è un classico creato all’inizio del secolo scorso.
In realtà il gioco era stato concepito come uno strumento didattico per insegnare la teoria dell’imposta unica sui terreni. Ma Elisabeth Magie, a cui si deve l’idea e la prima realizzazione del gioco nel 1903, non la brevettò e fu più tardi che Charles B. Darrow, un ingegnere disoccupato, se ne attribuì la creazione!
PACHISI 2
PACHISI
E’ considerato il gioco nazionale in India. Il nome deriva dalla parola indiana che significa “venticinque”, il numero più alto che si possa ottenere con le conchiglie di “cauri” usate come dadi. Fu inventato in India intorno al VI° secolo. Sono stati trovati resti del gioco in pietra tagliata a forma di croce durante gli scavi nei templi antichi di Ellora, nella regione del Deccan.
Nel XVI° secolo, il Gran Mogol Akbar giocava al Pachisi su un’immensa scacchiera all’aperto, con caselle di marmo e lui ed i suoi cortigiani prendevano posto sulla piattaforma centrale sopraelevata. Al posto delle pedine usava alcune schiave del suo harem. Vestite con abiti dai colori prescritti: rosso, giallo, verde e nero, esse si spostavano sulla scacchiera secondo gli ordini che venivano loro impartiti dopo ogni lancio delle conchiglie di cauri.
MA QUANTI TIPI DI FARFALLE CI SONO……
Certo non vivono tutte in Italia e dunque è possibile che non le abbiamo mai viste “di persona”… ma internet e le fotografie ci possono aiutare….. Guardare QUI.
PARE IMPOSSIBILE
Disegnare sull’asfalto col gesso pare una cosa da poco, ma in realtà ci sono artisti che producono capolavori: vedere QUI.