LoisirSemestrale di informazione e discussione su
animazione e tempo libero
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editoriale
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Roberta Migliaccio | |
questioni
| Nicoletta Rizzato | |
test
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nuove
frontiere
| Stefano Ghidoni | |
nuove
frontiere
| Massimo Dufour | |
geografia
dell'animazione
| Aldo Terracciano | |
preistoria
dell'animazione
| Massimiliano Tappari | |
pagina
sia
| Rita Ansaldi | |
spazio
libero
| Giambattista Treccani | |
spazio
libero
| Roberta Migliaccio | |
spazio
libero
| Ivano Pajoro | |
una
tecnica
| Carlo Scovino | |
la
valigia dell'animatore
| Grazia Pradella Marco Muratore | |
la
bacheca dei soci
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risposte
al test
| Guido Contessa | |
lettera
aperta
| Massimiliano Tappari | |
Direttore Responsabile: Margherita Sberna Coordinatore: Massimiliano Tappari |
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Con il XXVesimo anniversario dell'Aiatel, anche
Loisir cambia veste.
La nostra associazione, in questi venticinque anni, ha maturato
esperienze, professionalità e competenze che pochi con noi possono
vantare.
Con questo compleanno abbiamo deciso di continuare in modo più
incisivo quella che da sempre è la mission dell'Aiatel: grande
impegno per il riconoscimento professionale della figura dell'animatore,
diffusione della professione ad alti livelli qualitativi, formazione
professionale seria e completa, interventi animativi non codificabili
come “fare giocare i bambini”, cosa che, forse, più o meno tutti
riusciamo a fare.
La
decisione di rilanciare una politica culturale viene dalla constatazione
che l'animazione, nonostante i suoi 40 anni di presenza professionale
in Italia, è ancora agli albori. Se si considera che a tutt'oggi
gli animatori presenti nelle strutture e nei progetti sono, per
una grossa parte, non diplomati, e quindi non regolarmente abilitati
a svolgere tale Professione, secondo noi nobile e degna di più
alta considerazione, prima di tutto dagli animatori stessi, forse
si può intuire che qualche problema di improvvisazione forse esiste.
Non è difficile per noi, che lavoriamo e siamo a contatto tutti
i giorni con operatori sociali, in particolare animatori, scoprire
che chi viene designato per un incarico animativo abbia alle spalle
non un percorso formativo studiato e verificato, e che si conclude
con regolare tesi, ma una generale propensione al lavoro socio-ricreativo,
per interessi personali che possono anche essere la volontà di
cambiamento; abbia alle spalle esperienze di animazione, magari
in contesti dove di Animatori Professionisti non ve ne sono; non
è difficile trovare animatori che hanno fatto regolare corso di
studi, ma non hanno ancora discusso la tesi, addirittura non hanno
ancora cominciato a discuterne l'argomento con il loro relatore,
ammesso che lo abbiano scelto.
E' vecchia la questione del riconoscimento regionale della formazione
professionale per animatori Aiatel da parte delle Regioni, e sono
vecchi i primi corsi riconosciuti dalla Regione Lombardia dove
Aiatel aveva le sue regolari docenze. E' vecchia la polemica sugli
standard formativi e sulle skills degli Animatori Professionali.
Una cosa è chiara, almeno a noi: ove si usino strumenti di verifica
e valutazione seri la realtà appare in tutta la sua verità, compreso
il gradimento-non gradimento degli interventi, degli animatori,
delle proposte. La crescita, il cambiamento, la maggior o minore
sensibilità rispetto ai problemi, la maggiore o minore consapevolezza
delle proprie risorse e potenzialità, tutto questo è verificabile
in termini di efficienza/efficacia.
Non è facile fare bene Animazione! Bisogna prepararsi a farlo
seriamente.
Non è il riconoscimento delle Regioni che dà garanzia di essere
dei buoni animatori, visto quanti animatori diplomati con diplomi
regionali ci sono in circolazione e quanti invece lavorano ai
loro presunti posti senza nessun tipo di incartamento.
Sempre per essere polemica volevo spendere due parole sulla qualità
dei docenti che insegnano in queste molteplici scuole, e correnti
dell'animazione. Non credo sia difficile trovare docenti, bravissimi
nelle loro materie, che non hanno fatto un'ora come animandi,
che non sono stati “animati” da animatori di professione.
Per insegnare bisogna prima “animare”!
Per fare animazione bisogna essere stati “animati”!
E' un editoriale polemico il mio, me ne rendo conto, ma è tanta
la polemica che aleggia in questo ambiente, sono tanti i “giochi”
per accaparrarsi il mercato.
Non vogliamo entrare nei giochi di potere del settore animazione,
vogliamo ribadire il nostro diritto ad esistere come Professionisti,
vogliamo poter lavorare con criterio e serietà.
Ci impegneremo perché la filosofia dell'animazione che Aiatel
diffonde da 25 anni possa avere continuità, anche se solo per
i nostri quattro soci affezionati.
Vi invito a riflettere un poco più approfonditamente su questi
argomenti, anche se sono stati esposti in modo tale che per Aiatel
la prospettiva potrebbe essere quella di rimanere in quattro,
vi invito a non farvi forviare nelle vostre scelte, vi invito
a non fare di tutta un'erba un fascio, vi invito a leggere fra
le righe: a volte gli spazi bianchi nascondono qualcosa di interessante.