INDICE GENERALE LOISIR  

Loisir

Semestrale di informazione e discussione su animazione e tempo libero

Numero 17 - Gennaio-dicembre 1998

editoriale
Roberta Migliaccio
questioni
Nicoletta Rizzato
test
Guido Contessa
nuove frontiere
Stefano Ghidoni
nuove frontiere
Massimo Dufour
geografia dell'animazione
Aldo Terracciano
preistoria dell'animazione
Massimiliano Tappari
pagina sia
Rita Ansaldi
spazio libero
Giambattista Treccani
spazio libero
Roberta Migliaccio
spazio libero
Ivano Pajoro
una tecnica
Carlo Scovino
la valigia dell'animatore
Grazia Pradella Marco Muratore
la bacheca dei soci
risposte al test
Guido Contessa
lettera aperta
Massimiliano Tappari
Segretario Nazionale: Roberta Migliaccio
Direttore Responsabile: Margherita Sberna
Coordinatore: Massimiliano Tappari
Per ricevere Loisir occorre associarsi all'Aiatel versando 30.000 lire sul conto corrente postale n. 10964252 intestato a Loisir-Aiatel

 

25 anni di animazione

Un messaggio del nuovo Segretario Nazionale dell'Aiatel Roberta Migliaccio

Con il XXVesimo anniversario dell'Aiatel, anche Loisir cambia veste.
La nostra associazione, in questi venticinque anni, ha maturato esperienze, professionalità e competenze che pochi con noi possono vantare.
Con questo compleanno abbiamo deciso di continuare in modo più incisivo quella che da sempre è la mission dell'Aiatel: grande impegno per il riconoscimento professionale della figura dell'animatore, diffusione della professione ad alti livelli qualitativi, formazione professionale seria e completa, interventi animativi non codificabili come “fare giocare i bambini”, cosa che, forse, più o meno tutti riusciamo a fare.
La decisione di rilanciare una politica culturale viene dalla constatazione che l'animazione, nonostante i suoi 40 anni di presenza professionale in Italia, è ancora agli albori. Se si considera che a tutt'oggi gli animatori presenti nelle strutture e nei progetti sono, per una grossa parte, non diplomati, e quindi non regolarmente abilitati a svolgere tale Professione, secondo noi nobile e degna di più alta considerazione, prima di tutto dagli animatori stessi, forse si può intuire che qualche problema di improvvisazione forse esiste. Non è difficile per noi, che lavoriamo e siamo a contatto tutti i giorni con operatori sociali, in particolare animatori, scoprire che chi viene designato per un incarico animativo abbia alle spalle non un percorso formativo studiato e verificato, e che si conclude con regolare tesi, ma una generale propensione al lavoro socio-ricreativo, per interessi personali che possono anche essere la volontà di cambiamento; abbia alle spalle esperienze di animazione, magari in contesti dove di Animatori Professionisti non ve ne sono; non è difficile trovare animatori che hanno fatto regolare corso di studi, ma non hanno ancora discusso la tesi, addirittura non hanno ancora cominciato a discuterne l'argomento con il loro relatore, ammesso che lo abbiano scelto.
E' vecchia la questione del riconoscimento regionale della formazione professionale per animatori Aiatel da parte delle Regioni, e sono vecchi i primi corsi riconosciuti dalla Regione Lombardia dove Aiatel aveva le sue regolari docenze. E' vecchia la polemica sugli standard formativi e sulle skills degli Animatori Professionali. Una cosa è chiara, almeno a noi: ove si usino strumenti di verifica e valutazione seri la realtà appare in tutta la sua verità, compreso il gradimento-non gradimento degli interventi, degli animatori, delle proposte. La crescita, il cambiamento, la maggior o minore sensibilità rispetto ai problemi, la maggiore o minore consapevolezza delle proprie risorse e potenzialità, tutto questo è verificabile in termini di efficienza/efficacia.
Non è facile fare bene Animazione! Bisogna prepararsi a farlo seriamente.
Non è il riconoscimento delle Regioni che dà garanzia di essere dei buoni animatori, visto quanti animatori diplomati con diplomi regionali ci sono in circolazione e quanti invece lavorano ai loro presunti posti senza nessun tipo di incartamento.
Sempre per essere polemica volevo spendere due parole sulla qualità dei docenti che insegnano in queste molteplici scuole, e correnti dell'animazione. Non credo sia difficile trovare docenti, bravissimi nelle loro materie, che non hanno fatto un'ora come animandi, che non sono stati “animati” da animatori di professione.
Per insegnare bisogna prima “animare”!
Per fare animazione bisogna essere stati “animati”!
E' un editoriale polemico il mio, me ne rendo conto, ma è tanta la polemica che aleggia in questo ambiente, sono tanti i “giochi” per accaparrarsi il mercato.
Non vogliamo entrare nei giochi di potere del settore animazione, vogliamo ribadire il nostro diritto ad esistere come Professionisti, vogliamo poter lavorare con criterio e serietà.
Ci impegneremo perché la filosofia dell'animazione che Aiatel diffonde da 25 anni possa avere continuità, anche se solo per i nostri quattro soci affezionati.
Vi invito a riflettere un poco più approfonditamente su questi argomenti, anche se sono stati esposti in modo tale che per Aiatel la prospettiva potrebbe essere quella di rimanere in quattro, vi invito a non farvi forviare nelle vostre scelte, vi invito a non fare di tutta un'erba un fascio, vi invito a leggere fra le righe: a volte gli spazi bianchi nascondono qualcosa di interessante.