LOISIR - ANNO VI-N.13 Genn.-Giu. 1996 |
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EDITORIALE
Una delle notizie piu'
tristi di questo squallido 1996 e' quella della chiusura del Comitato
Italiano Gioco Infantile-CIGI, dopo 30 ani di attivita' in favore
del gioco e dei bambini. Sembra ieri, e sono passati piu' di 20
anni, quando, con l'indimenticabile Dino Perego eravamo a Bielefeld
per scambiare idee coi docenti di quella Universita'; o a Torino,
per sancire che l'Animazione era per il Territorio e non per le
categorie nelle quali gli individui vengono artificialmente classificati
(handicappati, giovani, extracomunitari, bambini, ecc.). Dino Perego
era una figura carismatica, piena di entusiasmo, di sensibilita'
e creativita', aperta al dibattito, portata alle relazioni invece
che alla separazione, come oggi se ne trovano sempre meno, in questa
Italia incarognita, repressiva e paurosa. Pero' Dino Perego era
anche il prodotto di una industria illuminata, l'Olivetti, che aveva
da sempre interpretato la propria funzione non come mera accumulazione,
ma come servizio allo svulippo sociale globale. E il paradosso e'
che quando l'Olivetti era illuminata al punto da finanziare il CIGI
e staccare Perego ad occuparsi del Gioco (che scndalo!), guadagnava
soldi. Oggi che l'impresa e' tutta e solo centrata sulla cosiddetta
efficienza, ha i bilanci in costante rosso. Ma Dino Perego era anche
il figlio di un tempo nel quale, pur nelle contraddizioni, i bambini
interessavano ancora a qualcuno. C'era il CIGI, ma c'erano anche
la governativa AAI e le iniziative comunali per il gioco infantile;
i sindacati delle grandi imprese promuovevano vacanze estive di
qualita' educativa; il Cemea era forte e innovativo; gli Oratori
funzionavano per tutti e non erano i "ghetti" di oggi. Insomma era
un tempo in cui i bambini c'erano ancora, ed erano oggetto di attenzioni.
Seguendo l'ipotesi di N.Postman, oggi i bambini sono spariti perche'
e' sparito il mondo adulto. Milioni di individui resi dipendenti
dalla tv, dai farmaci, dalle mode, da uno Stato autoritario sentono
e si comportano come bambini. I bambini veri esistono al massimo
come pupazzi sfruttati dai mass media in strazianti imitazioni di
adulti che imitano a loro volta i bambini. L'infantilizzazione globale
ha reso insignificante la differenza dell'infanzia vera: ora Dino
Perego e' davvero morto, e con lui i concetti di bambino e di adulto.
Qualcuno si stupisce ancora del basso tasso di natalita' del nostro
Paese?
AIATEL, che dal 1973 rappresenta gli animatori professionali italiani, e la SIA (che dal 1988 federa i gruppi) mettono a disposizione delle Regioni interessate, sia la bozza di legge sia i programmi formativi.(Guido Contessa) |