Guido Contessa, gennaio 2023
Era il 1973. Il decennio d'oro (1959-1968)
era finito. La guerra in Vietnem era finita. Le Torri Gemelle
vennero aperte al pubblico. Scoppiava la scandalo Watergate.
Pinochet suicidava Allende. Scoppiava e finiva la guerra del
Kippur.
Volevamo aiutare gli individui a scoprire il
proprio potenziale, represso e rimosso da un sistema spersonalizzante.
Volevamo aiutare i gruppi a funzionare per il confronto, la
solidarietà e l'attivismo.
Volevamo aiutare le comunità a valorizzare i loro tesori
culturali, ambientali ed umani.
Non con le parole, ma col gioco e il fare.
Pasolini ci disse che erano scomparse le lucciole. Noi volevamo
fare tornare.
Per una decina d'anni sembrava che stessimo
riuscendoci. Fondando una ventina di scuole per animatori
cui i giovani si iscrivevavo volontariamente. Creando Laboratori
e Workshops internazionali. Intervenendo, su richiesta, in
una ventina di contesti per giovani, adulti e anziani, e in
altrettante comunità territoriali.
Poi iniziò l'autanasia del Welfare,
e gli esseri umani hanno perso il ruolo centrale che sembrava
stessero ottenendo. Oggi, resta il deserto che chiamano Occidente.
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